19
Gen

Il ruolo del calice nella degustazione del vino

 

 

Il bicchiere, che quando assume forme particolari prende anche il nome di calice, nella degustazione del vino è  allo stesso tempo un contenitore ed un espositore e per essere funzionale al massimo deve rispettare alcune caratteristiche fondamentali:

  • Deve essere in vetro, in cristallo o in mezzo cristallo;
  • Deve essere trasparente per permettere di valutare bene la limpidezza ed il colore del vino;
  • Il suo spessore ed il suo peso dovranno essere minimi sopratutto lo spessore che viene a contatto con le labbra ;

Il corretto utilizzo del calice di vino durante la degustazione

Come prima cosa bisogna ricordarsi che il calice si dovrebbe prendere per il piede che sostiene lo stelo quindo non per lo stelo nè tantomeno per la pancia. Non tanto per una questione di galateo o di bon ton ma per rendere la degustazione un esperienza reale a tutti gli effetti. Infatti afferrando il bicchiere per la pancia si rischia di alterare la temperatura del vino. Il calice  va riempito all’ incirca per  un terzo o poco più questo per permettere a chi sta degustando di agitare il vino con movimenti circolari senza il rischio che fuoriesca.

Pulizia e manutenzione dei calici

  • Il calice di vino si lava con acqua molto calda e preferibilmente con il sapone di marsiglia che non lascia residui nè odori;
  • Non va asciugato e si lascia generalmente sgocciolare a testa in giù;
  • Dovrebbero essere custoditi in un armadio a testa in su;

L’importanza della forma del calice

Due cose possono esaltare o uccidere il vino: la temperatura ed il bicchiere in cui viene servito. Per far sì che l’ esperienza degustativa sia eccellente, è fondamentale utilizzare il bicchiere adatto a seconda del vino da degustare la scelta del calice deve essere quindi effettuata ad hoc!

La forma e le dimensioni dei bicchieri sono studiate e sperimentate appositamente  in funzione degli aromi e dei sapori del vino, in modo che questi riescano ad esprimere il meglio di loro stessi.

bicchieri-vino1

Ecco qualche breve consiglio per scegliere il calice da abbinare al vino scelto :

Calici per vini bianchi giovani

Per la degustazione di vini bianchi giovani si utilizzano bicchieri con un’apertura di dimensione uguale a quella del corpo, in modo da mantenere inalterati gli aromi. Inoltre sono leggermente ricurvi sul bordo, per indirizzare il vino prima sulla punta della lingua e poi sui lati, in modo da percepire la differenza tra dolce e acido in sequenza.

Calici per vino bianco maturo

In questi bicchieri viene aumentata leggermente la pancia, in modo che gli aromi si sviluppino meglio, mentre l’apertura rimane la stessa. Questo perché i vini bianchi, seppur maturi, sono più delicati nei profumi e quindi necessitano di un bicchiere della giusta apertura, in modo da farli salire bene e diritti al naso e non rimanere bloccati nel bicchiere.

Calici per vini rossi giovani

Per questi tipi di vini si possono utilizzare gli stessi bicchieri che vengono usati per i bianchi maturi, che hanno dimensioni ottimali per sviluppare gli aromi più spiccati dei rossi in confronto dei bianchi. La pancia trattiene e arieggia i profumi, ma non oltre al tempo necessario per non perderli, visto la gioventù del vino. Questi salirebbero alla giusta velocità per arrivare al naso in perfetta forma per essere percepiti con nitidezza. Questi vini esprimono quello che si chiama il primo naso, o aroma primario.

Calici per vini rossi maturi

Per i bicchieri utilizzati nella degustazione dei vini rossi maturi bisogna aumentare leggermente le dimensioni, in quanto i profumi sono più complessi e sviluppano sia il primo che il secondo naso, ovvero l’aroma primario e secondario. Vengono usati per i vini da cinque ai sette anni, come Brunelli o Amaroni appena messi in commercio ad esempio.

Calici per grandi rossi molto invecchiati

I bicchieri per questi tipi di vino sono i classici bicchieri borgognoni, molto grandi, sia in altezza che per la pancia. Le dimensioni sono cosi grandi perché questi vini hanno generalmente bisogno di molta ossigenazione e tempo per la degustazione. Questi vini esprimono tutte e tre le fasi olfattive, l’aroma primario, secondario e il Bouquet, la terza fase, che compare solo in questi vini, che generalmente superano i 15 anni di invecchiamento, anche se vengono considerati tali dopo gli otto anni. Esistono anche dimensioni più grandi, per vini ancora più invecchiati, molto particolari.

Calici per vino rosato giovane

Questo tipo di bicchiere è molto simile a quelli utilizzati per i bianchi della stessa tipologia, ma una pancia più grande in quanto i rosati sono dotati di profumi più spiccati rispetto ai bianchi.

Calici per vino dolce

Questi tipi di bicchieri sono bassi ma con pance larghe e un’apertura stretta, in modo da sviluppare gli aromi nella pancia e farli salire molto lentamente. Questi aromi sono piuttosto spiccati, e dolci, hanno quindi bisogno di una certa lentezza nella salita. Vengono generalmente utilizzati anche nei vini passiti.

Calici per vino liquoroso

Ci troviamo di fronte ad un bicchiere molto simile a quello per i vini dolci, ma hanno un’altezza e un’apertura maggiore, dovuta al generale grado alcolico più alto che deve essere ossigenato e così alleggerito per non risultare fastidioso al naso.

Flûte per spumanti e champagne

Le flûte sono studiate appositamente per gli spumanti secchi. L’altezza, l’apertura e la pancia stretta servono a far salire in verticale le bollicine, che con loro portano anche gli aromi. Il bicchiere stretto invece serve a non disperdere velocemente gli aromi, che sono spinti più velocemente rispetto ai vini fermi per l’azione del gas. I grandi spumanti e champagne infatti hanno aromi delicati ancor più che nei vini fermi e un’apertura eccessiva, o una pancia troppo larga, li farebbe disperdere immediatamente.

Sperando che questa breve guida sui calici  possa esservi stata d’aiuto vi diamo appuntamento al prossimo articolo!